L’Ente, che nasce da un gruppo di sorgenti ubicate in un pianello chiamato “Le Fontine”, in un raggio di 100 metri, si getta da una rupe con un salto naturale di circa 25 metri, dando origine alla spettacolare cascata. La Cascata d’Acqua d’Alto è immersa in un bosco fiabesco, a due passi dal borgo di Bagnoli.
La Cascata, di cui ancora si può ammirare la sua straordinaria bellezza, è ricordata addirittura nel 1500 come luogo affascinante da Papa Pio II Piccolomini. Riaffiora negli scritti di Respetti e Santi e viene perfino cantata da illustri poeti come Gian Domenico Peri.
L’Ente, che nasce da un gruppo di sorgenti ubicate in un pianello chiamato “Le Fontine”, in un raggio di 100 metri, si getta da una rupe con un salto naturale di circa 25 metri, dando origine alla Cascata d’Acqua Alto. A metà del XX secolo, a seguito di una concessione al comune di Siena, iniziarono le opere di captazione delle sorgenti, con l’escavazione di due gallerie poste al di sotto della località “Fontine”. Le acque furono convogliate a servizio della Città del Palio e la cascata per un po’ smise di esistere. Successivamente, dopo i lavori che permisero un impianto di riciclo dell’acqua, quasi come per uno scherzo benevolo della natura, la Cascata è tornata a rivivere. La sua presenza, in questa area dell’Amiata, è stata foriera anche di prosperità economica. Nella metà del 1900 fu calcolato che l’acqua della Cascata d’Acqua D’Alto aveva una portata media di circa 120 litri/secondo e che la sua potenza naturale poteva essere sfruttata come energia idrica. Nelle vicinanze sorsero mulini, un lanificio e un importante sito di produzione di “Terra Gialla” le cui “ocre” servivano come coloranti e venivano esportate in tutto il mondo. Oggi continua ad essere un luogo di pace e relax, considerata unica in tutta l’Amiata: un regno dove poter coltivare il benessere interiore.